Qualità dell’aria: è anche peggio di come sembra!

Qualità dell’aria: è anche peggio di come sembra!

Ecco cosa respiriamo nel Veneto Orientale

Poco tempo fa ho commissionato ad una società specializzata, un rapporto sulla qualità dell’aria che si respira davanti casa. Si, avete letto bene: non nella mia città di Portogruaro, ma davanti alla casa dove vivo a Portogruaro. Perché l’ho fatto? Semplicemente perché non sono soddisfatto delle informazioni già disponibili, ma anche perché voglio saperne di più sui fenomeni che ci condizionano l’esistenza.

Il rapporto

mappa siti Veneto orientale analizzati
mappa dei siti analizzati in Veneto orientale

La richiesta di analisi riguarda quattro siti, di cui uno principale e tre accessori di mio interesse. Nello specifico ecco i luoghi: Portogruaro zona Beata Maria Vergine, Porto Santa Margherita in Caorle presso il vecchio cinema teatro, in centro a San Donà di Piave a cento metri dal Duomo ed infine Conegliano in via Alfieri all’altezza della sede della confartigianato.

Il periodo di tempo preso in considerazione riguarda l’ultimo anno. Quindi: da maggio 2019 a maggio 2020. Dunque dentro ci cade anche il periodo del blocco sanitario causato dalla pandemia COVID.

Gli inquinanti monitorati

Gli inquinanti monitorati sono i seguenti:

  • Ozono (O3)
  • Particolato ultrasottile PM2.5
  • Particolato sottile PM10
  • Diossido di Azoto NO2
  • Anidride Solforosa SO2
  • Monossido di Carbonio

Nello specifico a Portogruaro gli inquinanti che hanno superato le soglie limite dettate dall’OMS o che risultano evidenti sono i seguenti:

PM2.5 rilevati a Portogruaro durante l’anno
PM10 rilevati a Portogruaro durante l’anno
Ossidi di Azoto rilevati a Portogruaro durante l’anno

Le evidenze del rapporto

 

Giorni dell’anno con valori di inquinamento eccedente i limiti a Portogruaro

 

Giorni liberi da inquinamento a Portogruaro in un anno

Qualità dell’aria: è anche peggio di come sembra! Dunque l’inquinante da cui dobbiamo guardarci è sicuramente il particolato ultrasottile, indicato come PM2.5.  Infatti si evidenzia nel rapporto che per un periodo di tempo pari ad terzo dell’anno (34,7%) dobbiamo respirare valori oltre soglia OMS del famigerato veleno.

I periodi dell’anno in cui i principali inquinanti ci minacciano sono quelli invernali con PM2.5 PM10 e NO2, ma non solo.

La meteorologia influenza molto la presenza di inquinanti nell’aria locale. Per questo motivo pur paragonando stessi periodi dell’anno si ottengono risultati diversi.

Ricordo le origini principali dell’inquinamento che sono: i processi di combustione provenienti da centrali elettriche, riscaldamento domestico, fumi di scarico dei mezzi di trasporto, caminetti e stufe; ma lo sono anche processi meccanici (costruzioni, polveri minerali) e particelle biologiche (batteri e virus).

Altri siti monitorati

Come anticipato all’inizio, ho chiesto notizie anche di altri siti nell’area Veneto orientale di mio interesse. Ecco cosa risulta:

Situazione aria durante l’anno a Porto Santa Margherita

 

Situazione aria durante l’anno a San Donà di Piave

 

Situazione aria durante l’anno a Conegliano

Come potete leggerete nelle singole figure qui sopra: la qualità dell’aria di Porto Santa Margherita è simile a quella di Portogruaro, sebbene si trovi a meno di 100 metri dal mare e sia abitata da poco più di 800 anime. Situazione ben peggiore è quella registrata nell’ultimo anno a San Donà di Piave, dove l’ufficio che frequento è in centro, lungo la trafficata statale. Qui le giornate buone sono solo il 13% dell’anno! Infine commento la situazione di Conegliano che mostra la peggiore qualità dell’aria dei quattro luoghi inclusi nel rapporto. Si evidenzia in questa città che il PM2.5 incombe per ben 356 giorni all’anno e che si respira bene senza rischi per solo il 12% del tempo! Ho informato già le persone care che vi vivono: che facciano pressione con gli amministratori della città affinché, edotti della situazione dell’aria, prendano qualche provvedimento.

Le raccomandazioni

Le persone sensibili differiscono le une dalle altre e dalla popolazione in genere su come subiscono l’impatto ad alte concentrazioni di inquinanti. In genere si definiscono le seguenti categorie: bambini,  sportivi, donne in cinta, cardiopatici, ed anziani. Questo rapporto segnala potenziali rischi per queste categorie. Purtroppo il PM2.5 minaccia particolarmente queste persone sensibili.

OMS (WHO) e EU: due entità e due metri di misura

La questione che balza all’occhio è il fatto che ci sono soglie di allerta diverse a seconda dell’ente di riferimento. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS – WHO) queste sono piuttosto prudenziali o possiamo definirle basse. Mentre per l’Unione Europea (EU) queste sono nettamente alte. Per esempio la soglia di riferimento per valori medi di particolato ultrasottile (PM2.5)  per l’EU è 25 μg/m3. Mentre per l’OMS è 10 μg/m3 . Vale anche per gli altri inquinanti.

Questo rapporto che ho commissionato per me e la mia famiglia fa riferimento alle soglie dell’OMS. Se dovessi convertire le soglie per i canoni EU, i dati apparirebbero più confortanti e meno allarmanti. La domanda è: perché ci sono queste differenze?

Personalmente non sono sereno e anzi: mi sento minacciato. Le regole EU appaiono troppo permissive. Cosa ne pensate?

Qualità dell’aria: è anche peggio di come sembra!

Offerta di servizio

Se un simile rapporto può interessare a qualcuno di voi lettori, sono disponibile a procurarne uno specifico per i luoghi di vostro interesse. Vi assicuro che è sicuramente interessante e può essere utile per prendere decisioni di trasferimento o semplice godimento degli spazi all’aperto “davanti casa”.

Su BreezoMeter

La ditta che ha preparato il rapporto qui commentato è la società israeliana BreezoMeter che utilizza algoritmi avanzati e fa l’analisi dei big data per farci conoscere la qualità dell’aria che respiriamo in 88 paesi del mondo.  In pratica sono presi in considerazione dati provenienti da centraline di monitoraggio statali (come quelle dell’ARPA regionali), dati satellitari (visibilità dal cielo), modelli meteorologici, dinamiche di trasporto, modelli di dispersione dell’aria e altre fonti ambientali. È disponibile anche un’ottima APP che segnala cambiamenti nella qualità dell’aria locale e suggerisce comportamenti sicuri in base ai rischi.

Fonti alternative sulla qualità dell’aria

Se si vuole conoscere la qualità dell’aria sul proprio territorio, la fonte primaria di informazione puntuale è l’ARPA regionale. In Veneto abbiamo l’ARPAV che fornisce i dati su alcuni inquinanti, tra cui il PM10,  PM 2.5 e l’Ozono. Peccato che l’informazione sia disponibile solo nelle aree dove sono presenti le centraline e con un ritardo di 24 ore.