Aria inquinata – Monitorare l’aria interna negli edifici

Aria inquinata

A proposito dell’aria inquinata, ci si preoccupa sempre della qualità dell’aria esterna, comprensibilmente, per via dell’inquinamento provocato dai trasporti, dagli impianti di riscaldamento, dalle attività produttive e comunque da tutte le attività dell’uomo in genere. Ma la qualità dell’aria degli ambienti interni in cui viviamo, cioè abitazioni, uffici, automobili com’è?

Siamo al riparo dall’aria inquinata dentro casa?

È convinzione di molti che all’interno siamo al riparo dagli inquinanti. Purtroppo non è proprio così.

Prendiamo per esempio un’abitazione civile in una città media di provincia. Se l’abitazione non possiede un sistema di trattamento dell’aria o comunque di ventilazione forzata, dovremo fare i conti con la necessità manuale di ricambio dell’aria. Questa è dovuta al fatto che gli uomini, e gli animali domestici, se ci sono, consumano continuamente l’ossigeno all’interno dei locali e producono anidride carbonica e umidità. Maggiore è il numero dei soggetti occupanti e maggiore necessità di ricambio aria si ha, altrimenti si vive con l’aria inquinata.

Per questo motivo è necessario aprire le finestre per quattro o cinque minuti almeno due volte al giorno. Questo recitano genericamente le regole empiriche.

Misuriamo la qualità dell’aria interna

Ma come misurare quanta aria inquinata c’è in un ambiente e dunque la qualità dell’aria con maggiore precisione?

Ebbene in questi anni me lo sono spesso domandato  e mi sono messo a cercare informazioni utili. Così ho scoperto un sacco di cose interessanti.

Innanzitutto gli inquinanti all’interno degli ambienti in cui viviamo possono essere molti, specialmente se l’edificio è di recente costruzione. Infatti in quel caso i materiali utilizzati rilasciano ancora abbondantemente particelle più o meno tossiche. Vedi per esempio le colle, i solventi, le pitture (non naturali), pavimenti in linoleum, ecc… Poi ci sono gli arredi comuni realizzati con legnami non massello e quindi con truciolare, o simili con scarti di lavorazione incollati. Qui l’emissione di formaldeide può essere importante.

Ci sono anche gli inquinanti che ci portiamo inconsapevolmente all’interno dell’ambiente domestico. Per esempio l’utilizzo di erogatori di essenze e profumazioni in genere (quelle cinesi sono le peggiori), tessuti impregnati di solventi. L’uso di stufe e caminetti a biomassa legnosa ed il fumo da sigaretta. Questo vale anche per l’automobile.

Ci potrebbero essere anche inquinanti nel sito dove è costruito l’edificio. Penso al gas radon (di provenienza naturale) oppure perchè ci si trova di fronte ad una strada trafficata, o un sito produttivo e quindi si subisce l’inquinamento esterno.

Qualcuno dice, e secondo me non a torto, che  l’aria inquinata dell’ambiente interno è spesso peggiore di quello che si trova all’esterno. Infatti qui passiamo molte ore e così assorbiamo tutte queste sostanze. Dunque altro che essere al riparo!

Strumenti per conoscere l’aria inquinata

Allora può essere di aiuto qualche strumento che ci aiuti a visualizzare cosa c’è nell’aria.

Da circa un anno utilizzo con soddisfazione questa piccola stazione di misura della qualità dell’aria. Si tratta dell’Oregon Scientific Air Qualilty  AR112N che ho posizionato sulla scrivania del mio studio.

Aria inquinata - Monitor Oregon Scientific Air Quality Monitor AR112N
Monitor Oregon Scientific Air Quality Monitor AR112N

Oregon Scientific

Molti conoscono i prodotti di questo marchio che misura sostanzialmente: il tempo, il clima e fa previsioni meteo. Questa volta ha prodotto uno strumento che misura anche altri parametri, compreso l’aria (inquinata).

Come si può intuire dalla grafica del pannellino display, si ha una immediata lettura dei valori di temperatura ed umidità che ci dicono come è il clima all’interno dell’ambiente. Ma c’è dell’altro.

La novità sta nei nuovi sensori che rilevano la concentrazione dei gas COV, cioè dei composti organici volatili. Questi sono gas invisibili. Si tratta di composti chimici trovati molto spesso in materiali edili, detergenti e candeggine domestiche, fumo di sigarette, materiali additivi e adesivi ed altre sostanze simili. Lo sono anche: vernici, cosmetici e pesticidi. Questi gas sono prodotti anche da termosifoni, forni a gas, stufe e caminetti quando sono in funzione.

L’icona smiley, quella in alto con la faccina, ci indica sinteticamente la qualità dell’aria: gli inquinanti sono minimi se l’icona sorride, dunque va tutto bene. Se la faccina è seria siamo in presenza di minime quantità di inquinanti. Se invece la faccina è scontenta allora la qualità dell’aria è scadente dunque inquinata. Si può arrivare al punto che si illumini l’icona della finestra aperta e, se attivo, sarà emesso anche un suono di allarme. Questo finché l’aria non migliora.

Al centro si potrà apprezzare l’andamento storico dell’ultime sei ore degli inquinanti COV e del clima interno.

Il pannellino è anche retro-illuminabile.  Non ci sono regolazioni particolari se non la sensibilità dello strumento. Serve una presa di corrente e delle pile per il mantenimento della memoria storica. È solo per uso interno. Il costo di questo apparecchio era attorno ai 110 Euro. Dico era perchè inspiegabilmente è diventato introvabile: credo sia andato fuori produzione. Comunque si trova ancora qualche unità sul mercato anche come usato a poche decine di euro.

So che esiste anche una seconda versione con la sigla AR112C, ma anche questa è introvabile.

Aria inquinata - Monitor Oregon Scientific Air Quality Monitor AR112C
Monitor Oregon Scientific Air Quality Monitor AR112C

Poiché ho voluto approfondire l’argomento qualità dell’aria, mi sono attrezzato anche con un ulteriore strumento di misura, dotato di ulteriori sensori e funzioni, ma soprattutto con la capacità di essere portato in giro. Lo scopo era anche quello di avere conferma delle misurazioni rilevate dall’altro strumento, cioè dell’Oregon Scientific.

UNI-T

Così, dopo attenta selezione, ho acquisito l’ottimo UNIT-T UT338C.

Aria inquinata - Monitor Air Quality Meter Uni-T
Monitor Air Quality Meter Uni-T

Lo strumento UNI-T qui sopra sostanzialmente ha in più rispetto all’altro una pila al litio ricaricabile, tramite alimentatore esterno (quello del cellulare va bene), che ne permette il funzionamento in autonomia per alcune ore, il che lo rende abbastanza portatile. Inoltre ha un sensore per il particolato ultra sottile, quindi del PM2,5. Tra i gas COV riesce a rilevare anche la  formaldeide. È più tecnica la lettura dei valori che qui sono in forma numerica senza icone e grafica semplificata. Unica semplificazione è la variazione di colore della retroilluminazione quando i valori rilevati diventano alti e degni di attenzione. Peccato che non tenga la memoria storica dei rilievi e non sia in grado i inviare i dati dalla porta USB (data logger). Questo strumento si trova solo su Internet al costo medio superiore ai cento euro.

Devo dire innanzitutto, che i due strumenti presi in considerazione confermano l’un l’altro le misure di COV (VOC), se utilizzati nello stesso ambiente.

Mentre ho trovato interessante compiere misure all’esterno o in automobile (durante la marcia). Il che mi ha riservato delle sorprese in fatto di rilevazioni di PM2,5 . L’aria inquinata all’interno dell’automobile è proporzionale a quella esterna, per esempio!

È utile avere uno strumento per misurare l’aria inquinata?

In definitiva: trovo molto utile sapere com’è la qualità dell’aria in casa in tempo reale. Da quando li uso ricambio più spesso l’aria negli ambienti ed ho imparato a capire quanto tempo serve farlo. Ho imparato anche quale è l’origine del degrado dell’aria più frequente. Per esempio quando uso a lungo il computer, uso molto la stampante laser  o ci sono diverse persone nella stanza l’aria si degrada rapidamente. Così succede pure quando si cucina e si usa specialmente il forno in casa. Inoltre ho rilevato la presenza di particolato sottile in automobile, soprattutto in mezzo al traffico e nelle città più grandi.

Preciso in fine che il campo degli strumenti di misura della qualità dell’aria è vasto e qui ho preso in considerazione solo alcuni modelli per uso domestico non professionale di fascia medio bassa.

 

6 Risposte a “Aria inquinata – Monitorare l’aria interna negli edifici”

  1. Come sempre interessante.
    Manco sapevo esistessero prodotti ‘consumer’ così…
    A questo punto sarebbe bello averne uno intelligente che logga i dati per sempre su un sito web e sia per sempre consultabile. Il massimo sarebbe se si potesse portare sempre con se (se io sono la lavoro e quello misura casa mia perchè lì sta, forse molto utile non mi è…).

    1. Si certo, ma sarebbe anche interessante indossare sensori e monitorare in tempo reale l’aria. In realtà ci sono ma al momento sono costosi.

  2. Ciao, articolo interessante, ho acquistato anch’io uno Uni-t UT338C ora rileva 30ug/m3 e 2,9mg/m3 sai indicarmi un link o info x capire come leggere questi valori?
    Grazie

      1. Ho provato a vedere sul sito dell’arpam delle Marche ma tutte le centrali presenti nella mia zona sono in aggiornamento. In casa oggi pm2.5 27ug/m3 Voc 1,0 fuori invece scendono le voc ma il valore pm 2.5 rimane invariato quindi temo possa non essere calibrato bene…. diluvia da due giorni e abito fuori dal centro abitato … e 27ug/m3 in casa senza camino mi sembra troppo.. cosa ne pensi?

  3. Cristian, potrebbe essere anche non calibrato, ma è automatica su quell’apparecchio. Si potrebbe calibrare volendo secondo la procedura descritta sul manuale appunto mettendolo fuori in una giornata dopo la pioggia appunto. Non è che in casa sia attività in cucina, magari c’è il forno acceso? In effetti 27 ug/m3 sembra tantini. Ma devi osservare per più giorni il fenomeno comunque anche perchè si deve stabilizzare e “ambientare” lo strumento.

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