Befana – Foghere, Casere, Panevin – non solo tradizione

Cataste in fiamme alla Befana

A seguito dei festeggiamenti di Capodanno e subito dopo l’Epifania, nella mia zona, cioè nel Veneto Orientale, abbiamo assistito ai soliti fuochi d’artificio e alle solite cataste legnose in fiamme.

Questo nonostante l’ordinanza di divieto di parecchi sindaci, compreso quello di Portogruaro a non usare i botti. Mentre per le foghere nessuno si è sentito di vietarle.

Ce l’ho con i fuochi forse? Ebbene sì! Il motivo è molto semplice: inquinano l’aria fuori e dentro casa, soprattutto le grandi cataste bruciate.

Capisco che quella dei grandi falò sia una tradizione popolare (pagana) antica, ma oggi sappiamo con certezza che fa male alla salute. Quindi alle persone che assistono da vicino (poveri bambini) e quelle che le subiscono da lontano.

Capisco anche che si tratti di manifestazioni singole durante l’arco dell’anno. Purtroppo sulla Pianura Padana ci dobbiamo difendere dalla scarsa circolazione dell’aria e dall’inquinamento che incombe regolarmente, specialmente in questo ultimo periodo.

Ci sono alternative?

Non ce l’ho con la tradizione in se: capisco che sia un momento di aggregazione e si faccia festa assieme, pertanto propongo di proseguirla. Ma troviamo un alternativa al fuoco.

Befana - Lanterne volanti
Befana – Lanterne volanti

Penso ai giochi di luce, alle lanterne cinesi, e alle altre soluzioni silenziose e rispettose dell’ambiente che esistono da tempo.

Rilevamenti nei giorni successivi delle Befana

Questa volta porto dati oggettivi come prova di quanto dico qui. Ecco quanto registrato la sera del 5 gennaio fuori dal mio terrazzo di casa a Portogruaro (VE).

Befana - rilevamento qualità dell'aria subito dopo i fuochi
Befana – rilevamento qualità dell’aria subito dopo i fuochi

Lo strumento di misura (UNI-T UT338C), era stato posto fuori circa due ore prima e in città erano state accesi almeno due falò in due quartieri diversi. Più tardi sono state accese altre casere in altri quartieri e zone limitrofe.

Ebbene potete leggere da voi il valore del famigerato particolato ultrasottile PM 2.5 rilevato, ma l’ho visto arrivare a 33 µg/m³.  Il limite di legge su media giornaliera è di 25 µg/m³.

Voi direte: ma quello strumento non è tarato e non è approvato! Va bene. Allora ecco i dati dell’agenzia regionale ARPAV per l’ambiente raccolti un paio di giorni dopo.

Befana - ARPAV: qualità dell'aria dopo i fuochi venerdì 8 gennaio 2016
Befana – ARPAV: qualità dell’aria dopo i fuochi venerdì 8 gennaio 2016

A conferma di quanto rilevato con i miei mezzi limitati, ecco che alla sera del 5 gennaio si innalzano le polveri sottili. Il giorno dopo arriva il disastro: 85 µg/m³ !!!. Poi lo strascico nei giorni successivi.

Da notare anche l’effetto negativo dei fuochi d’artificio il primo giorno dell’anno, anche se più limitato rispetto ai falò.

Qui sotto potete osservare il dettaglio di questi due giorni:

Befana - Rilevamento ARPAV PM 2.5 Portogruaro 6 gen 2016 - dettaglio
Befana – Rilevamento ARPAV PM 2.5 Portogruaro 6 gen 2016 – dettaglio

Ricordo che non c’è scampo alle polveri ultrasottili (PM 2.5): passano sotto le porte e le finestre di casa, entrano nelle automobili e soprattutto non servono le mascherine da hobbista a filtrare l’inalazioni nocive in strada. Soprattutto: l’OMS dice che sono cancerogene!

È più o meno quello che succede a chi si scalda con la legna o il pellet in casa per tutta la stagione fredda, e non basta avere il focolare chiuso. Peccato che essi inquinano l’aria anche fuori casa. Questa modalità è stata recentemente oggetto di indicazioni per i sindaci del veneziano da parte della provincia: vietare riscaldamento a biomassa legnosa nei centri urbani. Tuttavia, la sua attuazione è a macchia di leopardo (Portogruaro non l’ha adottata) come pure sorgono dubbi sui controlli.

Soluzioni per la festa della Befana e simili

Quale soluzione allora? Al di là dei divieti, serve il buon senso! Le combustioni in genere fanno male alla salute e all’ambiente, che si tratti di legna, benzina o gasolio. Quindi meglio limitarle al massimo. Utilizzare il gas per le nostre caldaie invece della legna,  a meno che viviate in zone rurali e disponiate di ingenti quantità di legname di scarto (a vostro solo rischio). Cercare  il contributo dalle fonti rinnovabili per ridurne il consumo. Installate pannelli solari (fotovoltaici e termici) se potete! Inoltre riqualificare le abitazioni che consumano troppo, isolandole!

Per quanto mi riguarda, la mia famiglia ha attuato tutto quel che ho suggerito qui e anche di più.

Tornando ai fuochi d’artificio. Vorrei sottolineare che essi creano disagio alle famiglie che hanno animali domestici d’affezione. Questi rimangono terrorizzati e tendono a fuggire lontano, disturbano il loro orientamento e spesso si perdono per sempre. Ricordiamo che le statistiche dicono che sei italiani su dieci possiedono animali domestici. Dunque il fenomeno infastidisce parecchia gente.

In questi giorni i volontari della mia zona hanno registrato decine di sparizioni di cani. Dicono che succede ogni volta dopo le feste.

Meditate gente!