Certificazione energetica edifici: Raccomandazioni – cosa sono?

Certificazione APE

Certificazione energetica edifici: Raccomandazioni. Per motivi di lavoro visito spesso abitazioni, che siano residenze o seconde case. Sono chiamato a misurarle dal punto di vista energetico e rilasciare un certificato APE. Cosa significa? Si tratta di un sopralluogo dove rilevo la qualità e i confini dell’involucro, cioè pareti, infissi, solai e coperture e se ci sono zone calde o fredde confinanti. Inoltre rilevo la qualità degli impianti, cioè l’impianto di riscaldamento e raffrescamento. Se vi sono altri impianti tecnici come impianti solari, la ventilazione meccanica controllata, schermature, serre solari, ecc.. anche quelle entrano a far parte del sistema edificio-impianti

Non avete mai sentito parlare di certificato APE? Di questi tempi è piuttosto facile che capiti per via della recente direttiva europea “case green” che sta suscitando discussioni nella nostra società. Ma non solo. Dovete sapere che per affittare o vendere un immobile (anche non residenziale) la proprietà deve necessariamente possedere una certificazione energetica. Lo scopo è quello di dimostrare al consumatore quanto consuma e quanto inquina per riscaldare e raffrescare quell’immobile. Il certificato dura dieci anni, ma ogni volta che si fanno interventi di riqualificazione, significativi dal punto di vista energetico, andrebbe aggiornata l’APE.

La nuova direttiva UE

Cosa dice la direttiva? In sintesi il testo prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e D entro il 2033.

Le classi energetiche

Le classi energetiche sono dieci e sono classificate con delle lettere che vanno dalla G alla A4, dove la G è la peggiore e la A4 è la migliore. In pratica non c’è una abitazione uguale all’altra perchè ci sono moltissimi parametri di cui tenere conto. Per esempio: la posizione geografica, l’esposizione al sole, la vicinanza con altre abitazioni (condominio o altra unità contigua), la qualità dell’involucro e degli impianti di riscaldamento, ecc…

Comunque le abitazioni datate si assomigliano tra di loro in fatto di inefficienza tendendo alla classe G. In pratica consumano molta energia e quindi costa di più mantenerle nella conduzione. Mentre quelle più recenti si posizionano più in alto nella scala, cioè verso la classe A.

Classi energetiche

Il certificato APE

Sebbene sia stato semplificato nel 2015, il certificato APE potrebbe risultare poco comprensibile per qualcuno. È bene sapere che esso è composto da cinque pagine ed è diviso in divere sezioni tra cui:

  • DATI GENERALI dove tra l’altro si identifica l’immobile
  • PRESTAZIONI ENERGETICA GLOBALE DEL FABBRICATO: si riportano graficamente le qualità dell’involucro e la classe
  • PRESTAZIONI ENERGETICA DEGLI IMPIANTI E CONSUMI STIMATI
  • RACCOMANDAZIONI: il certificatore simula alcuni interventi migliorativi che riporta in questa sezione
  • ALTRI DATI DI DETTAGLIO DEL FABBRICATO E DEGLI IMPIANTI
  • INFORMAZIONI SUL MIGLIORAMENTO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA: si possono trovare per esempio informazioni sul sopralluogo, su incentivi e detrazioni
  • SOGGETTO CERTIFICATORE
Frontespizio APE
estratto da Frontespizio APE

Certificazione energetica edifici: Raccomandazioni

In questa sezione il certificatore deve inserire obbligatoriamente alcuni interventi migliorativi. Essi sono effettivamente simulati, cioè scelti, inseriti nel modello di edificio e valutati per il risultato che porterebbero. Nella tabella si potranno apprezzare il TIPO di INTERVENTO, se si tratta di una RISTRUTTURAZIONE IMPORTANTE, il TEMPO DI RITORNO dell’INVESTIMENTO e la CLASSE ENERGETICA raggiungibile con l’intervento scelto.

 

Raccomandazioni interventi APE
estratto da Raccomandazioni APE

Se il certificatore si impegna, partendo da quanto ha rilevato in fase di sopralluogo, può immaginare degli interventi migliorativi. Questi dovrebbero essere effettivamente realizzabili e non fittizi. Per esempio: se si prevede un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria nell’unità abitativa condominiale, dubito che si possa realizzare se ci troviamo al primo piano di un palazzo di sette! Quindi meglio prevedere interventi fattibili, come per esempio aggiungere un bollitore sanitario in pompa di calore: potrebbe essere realmente fattibile, spazio interno permettendo.

Tuttavia in alcune situazioni è più difficile immaginare interventi. Per esempio nelle seconde case potrebbe non essere conveniente investire nella riqualificazione. Dunque serve immaginare interventi più modesti rispetto a quanto fattibile nella residenza principale.

Eppure se l’obiettivo è quello di risparmiare energia primaria, ma anche meglio figurare sul mercato immobiliare, qualcosa si può sempre prevedere. Per esempio inserire un moderno climatizzatore, un bollitore sanitario a pompa di calore e un fotovoltaico da balcone (800 Wp) comporterebbe un investimento approssimativo di cinque mila euro, con un ritorno dell’investimento di appena 3 anni (più o meno) e soprattutto si raggiungerebbe quasi sicuramente la classe  A!

Come si fa?

Siete curiosi di sapere come si fa a certificare un immobile? Scordatevi carta e penna, se non in fase di sopralluogo. Il computer e soprattutto un software certificato CTI (approvato) sono strumenti indispensabili per un certificatore. In pratica bisogna disegnare l’edificio in ogni parte tramite CAD inserendo ogni elemento costruttivo prelevandola da specifiche basi dati. Se non ci sono bisogna crearli manualmente.

Modellazione CAD edificio

Una volta finito il disegno, il software verifica la congruità e la funzionalità degli elementi. Passata la verifica si ottiene la valutazione in termini di consumo di energia primaria, uso di fonti rinnovabili e quindi classe energetica assegnata. In fine si simulano gli interventi migliorativi che vengono inseriti nel modello creato solo per prova.

L’esito viene firmato digitalmente dal certificatore e poi depositato nel portale regionale dedicato.

Inutile dire che la componente umana fa la differenza.

Vi è mai capitato di ricevere due valutazioni energetiche diverse per lo stesso immobile? Ebbene, potrebbe capitare che ci siano differenze anche sensibili. I motivi possono essere diversi: ad  esempio non sono stati inseriti generatori come i climatizzatori, perchè sprovvisti di libretti di impianto, oppure sono stati inseriti male (parametri errati). Ci potrebbero anche essere errori in fase di rilievo, per esempio: le zone adiacenti confinanti sono errate (calde anziché fredde o viceversa), non sono stati inserite correttamente le schermature solari, e così via dicendo.

L’esperienza e la conoscenza del certificatore in materia di edifici, energia ed ambiente aiuta ad emettere certificati con pochi margini di errore, ma è importante che anche il consumatore sappia leggere la certificazione energetica. Spero abbiate imparato almeno delle Certificazione energetica edifici: Raccomandazioni.